“Ancora il Pubblico Impiego paga per salvare l’Italia. Manovra a senso unico”.
Comunicato sindacale alle Segreterie territoriali.
Carissimi Colleghi,
niente di nuovo sulle strategie del Governo per fronteggiare la crisi, e non solo. Nello specifico, la crisi dell’euro ci si prepara a fronteggiarla facendola pagare al pubblico impiego .
In Primis non apprezziamo certamente la decisione, molto ad effetto, di ridurre di un 5% gli stipendi dei parlamentari, atteso che questi, negli ultimi tempi, si sono aumentati gli stessi in maniera significativa.
Non siamo d’accordo al blocco dei contratti, atteso che il governo non ha tenuto fede all’impegno di ridurre i ministeri, visto che, nel tempo, ne ha reintrodotti di nuovi, o ancorchè vecchi.
Non condividiamo, pertanto, la decisione di ridurre gli stipendi in un momento in cui esplodono, prepotentemente e in ogni dove, con effetto domino lacerante, scandali su appalti e sulla gestione in generale del denaro pubblico.
Vogliamo interrogarci sulla opportunità di mantenere in piedi un organismo come la Protezione Civile anch’essa ultimamente sotto i riflettori, i cui compiti erano e sono professionalmente propri dei Vigili del Fuoco e altri organi dello Stato? Paradossalmente Vigili del Fuoco la categoria che appartiene alla schiera dei dipendenti a cui tagliare gli stipendi.
Dopo tutto il volontariato esiste e continuerà ad esistere, visto il gran cuore del popolo italiano; esisterà sempre, con grande merito e apprezzamento senza invece essere inquinato da interessi diversi, se rimanesse libero e spontaneo,e senza per altro avere incidenze sulle bilanci dello Stato.
Senza contratto, i dipendenti del comparto Regioni Autonomie Locali perderebbero circa 50 euro mensili di stipendio in quanto la base della trattativa Aran, a definizione dei nuovi comparti previsti dal decreto Brunetta, avrebbe preso, come riferimento contrattuale, l’indice revisionale dei prezzi calcolato al netto degli energetici importati, avendo abbandonato come riferimento l’inflazione programmata; rimane comunque confermato il pagamento della vacanza contrattuale per una copertura pari allo 0,3% dell’inflazione.
Va, inoltre, sottolineato che le somme necessarie per i rinnovi contrattuali non erano previsti neppure nell’ultima manovra finanziaria per cui averlo evidenziato in questa manovra straordinaria con il blocco contrattuale, non fa che confermare la già negativa predisposizione del Governo per i medesimi rinnovi, confermando gli stipendi pubblici italiani i più bassi e tassati d’Europa.
Carissimi colleghi,
desidero infine evidenziare che il blocco dei contratti non significa la sospensione totale di ogni trattativa in quanto, per il personale del nostro comparto, la contrattazione di secondo livello è a carico dei bilanci delle Aziende.
I protagonisti di questa fase saranno, pertanto, i contratti decentrati e, quindi, tutti Voi che operate sul territorio.
La vita del Diccap, in quanto a rappresentanza, cosi come stabilito dalla delibera Aran n.15/2009, si prolunga ed è importante che la Fenal nel rispetto dei ruoli con le altre federazioni costituenti, sappia essere protagonista e fronteggiare al meglio la difficoltà che il momento politico proietta, di riflesso sui lavoratori del Comparto.
Il Segretario Generale
Domenico De Grandis