La tavola Rotonda “Conciliare vita lavoro. Le donne, l’impresa la famiglia” ha aperto i lavori della terza giornata dell’VIII Congresso Nazionale della Confederazione, moderatore il giornalista Maurizio Amoroso.
La Confsal ha proposto la “Banca del Tempo” : “si tratta di un nuovo istituto giuridico per la concessione di un permesso non retribuito, con copertura previdenziale da usufruire fino ad un massimo di tre anni frazionabili in relazione ad impegni familiari di alto profilo sociale, per la cura dei figli nei primi tre anni di vita, di genitori anziani non autosufficienti e di familiari portatori di handicap. A compensazione del cumulo di permessi usufruiti è previsto il corrispondente posticipo di pensionamento”.
Carlo Giovanardi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha sottolineato come nell’attuale critico contesto socio economico sia urgente operare interventi a favore della famiglia e pertanto della donna lavoratrice che deve usufruire di strumenti efficaci per conciliare vita lavorativa e vita familiare ed ha pertanto riconosciuto la validità della proposta Confsal per l’istituzione della “banca del tempo”, illustrata dal Prof. Marco Paolo Nigi, Segretario Generale Confederale.
Un’ attenta analisi dei dati relativi all’occupazione rilevano un tasso di occupazione fermo nelle Regioni del Sud e la necessità di attuare politiche specifiche mirate per il rilancio del Mezzogiorno.
Dal punto di vista formativo appare di vitale urgenza operare (cfr. Sacconi – Gelmini) una integrazione tra il campo dell’apprendimento e quello del lavoro attraverso il rilancio dell’istruzione tecnico professionale e dall’altro l’adozione di forma contrattuale valide quali il Contratto di Apprendistato.
In ambito sociale appare indispensabile il potenziamento dei servizi per la prima infanzia attraverso la sperimentazione di voucher – buoni infanzia che consentono una fattiva conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare.
La Confsal individua due campi d’azione:
- il miglioramento e l’estensione dei servizi sociali e sanitari per l’assistenza del bambino nei primi anni di vita, dell’anziano non autosufficiente e degli svantaggiati psicofisici;
- la flessibilità intelligente che coniughi le esigenze della famiglia con quella della moderna organizzazione del lavoro. Tempo di lavoro flessibile e part time con possibilità di rientro secondo un piano flessibile e possibilmente predefinito, potrebbero risolvere insieme problemi che la donna soffre su vasta scala nazionale.
In conclusione per migliorare la “condizione della donna nella famiglia, nella società e nel lavoro” si deve fare di più per passare da una parità parziale e a volte nominale ad una parità universale ed effettivamente spendibile nel sistema dei diritti civili, sociale e del lavoro.