Sottoscrizione ipotesi di accordo quadro nazionale per la ridefinizione nuovi comparti e le nuove are di contrattazione del Pubblico Impiego.
Nota del Coordinatore Generale
Roma, 8.4.2016
A TUTTI I QUADRI SINDACALI
LORO SEDI
DEFINIZIONE COMPARTI
Il 5 aprile u.s. Aran e le Confederazioni hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo quadro nazionale che ridefinisce i nuovi comparti e le nuove aree di contrattazione del pubblico impiego.
Così, dopo ben sette anni le disposizioni del d.lgs. n. 150/2009, che hanno innovato l’art. 40, c. 2°, d. lgs. n. 165/2001, trovano concreta attuazione con la ridefinizione del numero dei comparti che da 11 passano a 4 (a cui aggiungere con ogni probabilità un minicomparto per il personale della presidenza del consiglio dei ministri che, al momento, non risulta allocato in alcun nuovo comparto).
Le novità più significative sono per il comparto c.d. delle Funzioni centrali, nel quale confluiscono gli attuali comparti dei Ministeri, delle Agenzie fiscali, degli Enti pubblici non economici, degli Enti di cui all’art. 70 del d.lgs. n. 165/2001 nonché quello di innumerevoli altri enti e autorità.
Il comparto di nostro maggior interesse, ovvero quello relativo alle Funzioni Locali, comprende il personale non dirigente dipendente da:
- Regioni a statuto ordinario e dagli Enti pubblici non economici dalle stesse dipendenti
- Province, Città metropolitane, Enti di area vasta, Liberi consorzi comunali di cui alla legge 4 agosto 2015, n. 15 della regione Sicilia;
- Comuni;
- Comunità montane;
- ex Istituti autonomi per le case popolari comunque denominati;
- Consorzi e associazioni, incluse le Unioni di Comuni;
- Aziende pubbliche di servizi alla persona (ex IPAB), che svolgono prevalentemente funzioni assistenziali;
- Università agrarie ed associazioni agrarie dipendenti dagli enti locali;
- Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura;
- Autorità di bacino, ai sensi della legge 21 ottobre 1994, n. 584.
Quali le conseguenze della riforma.
In primo luogo una semplificazione del quadro di riferimento.
Si pensi, ad esempio, che attualmente esistono ben 11 codici disciplinari per il personale dei livelli, uno per ogni ex comparto.
Inoltre l’accordo dovrebbe consentire lo sblocco dei ccnl nonostante la modestia della previsione delle relativa spesa contenuta nel DPF.
Sotto il profilo più strettamente sindacale, si conferma, ove ve ne fosse ulteriore bisogno, la validità della nostra scelta di aderire alla Confederazione Confsal che, ad oggi, è la sola nell’ambito del sindacalismo autonomo ad essere certa della propria rappresentatività.
Il che ci consentirà di progettare il nostro futuro con la serenità di esserci e di poter contare ancora.
Nell’ambito della definizione dei comparti è stata prevista l’opportunità, per le sigle non rappresentative, di cercare apparentamenti entro la fine del 2017 (prima della nuova mappatura e le successive rsu ) per il raggiungimento della rappresentatività.
Responsabilmente, e nell’esclusivo interesse dei nostri iscritti , ci rendiamo disponibili ad un dialogo all’interno del Diccap, per verificare l’opportunità, le strategie e la strada eventualmente da percorrere.
In riferimento a ciò è importante precisare tre aspetti :
- ufficialmente, come da statuto vigente, il Diccap aderisce alla Confsal;
- gli eventuali apparentamenti con altre sigle, non rappresentative o meno, non possono essere cercate ne’ tantomeno sottoscritte da uno solo dei due coordinatori ma da entrambi, nel rispetto dello statuto;
- siamo aperti a qualsiasi confronto e con tutti, ponendo come unica condizione irrinunciabile l’adesione del Diccap alla Confsal
Auspico che, a seguito del visto della Corte dei Conti, la bozza del nuovo ccnq possa essere sottoscritto quanto prima per dare seguito a quei rinnovi contrattuali che tutto il personale pubblico e, in particolare quello delle Regioni-aa.ll., ora Funzioni Locali, attende da tanto, da troppo tempo.
Vi terremo informati dei nuovi ulteriori sviluppi.
Un cordiale saluto.
Il Coordinatore Diccap
Responsabile settore Autonomie Locali-Fenal
Domenico De Grandis
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