Roma, 10.12.2014
Carissimi colleghi, il 1.12.2014 abbiamo indetto lo sciopero generale del pubblico impiego.
Nei precedenti comunicati, le motivazioni della protesta, sia della Federazione sia della Confederazione, regolarmente pubblicate sul sito e dopo la necessaria condivisione di Segreteria Generale sia di Federazione che di Confederazione.
Il 26.11.2014, sul sito del Diccap (sic!), è apparso l’editoriale (sic!):
“scioperi politici di opportunità”
In cui si rimarca la confusione delle organizzazioni sindacali che proclamano lo sciopero per ragioni diverse (quali?)
Diversi in cosa e diversi da chi?
Non vorremmo che la confusione addebitata sia da ricercare nei punti (tanti ) sospensivi del documento senza firma!
I punti sospensivi non sono un grande sforzo di chiarezza, ne’ un illuminante esempio di democrazia.
Il diccap, invece, dichiara, nell’esaustivo (si fa per dire) editoriale, di stare dalla parte dei lavoratori…..con serietà….. e lascia liberi di aderire a qualsiasi manifestazione….. (c’è da chiedersi : anche a quelle confusionarie di cui sopra?)
Chissà!
Non indicono uno sciopero.
Fin qui nulla di male: scelte.
Ma qualche problema sorge quando, invece, decidono di aderire a quello della CGIL e UIL , sciopero generale e non del pubblico impiego come quello proclamato da noi.
Ma non solo, sceglie di aderirvi solo il Diccap di Genova.
Leggendo il volersi prodigare a dare motivazioni della adesione , ci assale un immediato sentimento di tenerezza: infatti come si fa a dare delle proprie motivazioni ad uno sciopero di altri che hanno la titolarità, anche e soprattutto, delle motivazioni?
Quando si parla di opportunità o di opportunisti!
Ma quello che non ci fa sorridere, ma ridere, è il fatto che lo sterile elenco altro non è quello che ha mosso noi nel decidere la protesta sfociata nello sciopero del 1.12.2014.
Ci sia consentito rimarcare: indetto da noi e non al carro di altri!!!
Forse è questa la libertà, rivendicata nel documento del diccap di Assirelli, (sindacato a firma e gestione congiunta?) la libertà che ognuno ha di fare ciò che crede, senza una strategia comune e condivisa, frutto di dialogo confronto con gli iscritti.
Se cosi fosse, ma speriamo di sbagliare nell’analisi, ci chiediamo a che serva aderire e vivere un sindacato?
Per le parate alla memoria?
Non vorremo che la prossima parata sia per il “fu” sindacato.
Un ulteriore prova di tale assunto sta nel fatto che ci si sente talmente liberi che un sindacato che si dichiara estinto per fusione nel diccap: il sulpl che altri non è che il sulpm, dichiari lo sciopero nel Comune di Arezzo il 26.11.2014.
Insomma, liberi in tutto: di scioperare, di fondersi o meno alla bisogna.
Un dubbio ci pervade: la confusione di chi? o chi eventualmente semmai volutamente si alimenta cercando la confusione? Per quali fini?
Come ripete sovente Marzullo in Tv: fatevi una domanda e datevi una risposta.
Cordiali Saluti
Il Segretario Generale
Domenico De Grandis
Sciopero Diccap Genova
Scioperi: il pensiero del Diccap