Comunicato del Coordinatore Nazionale Diccap- responsabile settore Autonomie Locali – Fenal
Roma 26.7.2016
Carissimi colleghi,
dopo le azioni promosse dalla Confsal e sbloccate dalla sentenza 178/2015 dalla Corte Costituzionale, con la successiva negazione di sospendere ancora l’apertura della stagione negoziale, sono riprese le attività negoziali.
Infatti, mentre vi scrivo, è previsto l’incontro tra sindacati e governo presso il Ministero della Funzione Pubblica.
Per arrivare a ciò è stata importante la definizione dei comparti che, come abbiamo avuto già modo di dire (vedi nota pubblicata sul nostro sito), ci consente, come Confederazione, di assumere un ruolo di rilievo e riferimento nel mondo sindacale autonomo, perché unica confederazione autonoma - allo stato dell’arte - ad aver raggiunto la rappresentatività.
Come pure, necessaria e propedeutica è stata la rilevazione della rappresentatività 2016-2018, di cui però vorrei parlare nel seguente documento relativo alla questione Diccap.
Sempre mentre scrivo, tutti leggiamo sui quotidiani “ben informati” (tanto ben informati che dichiarano apertamente di aver letto una bozza “top secret”… non sarà per caso il segreto di Pulcinella?), che il Governo sta varando il nuovo testo unico sul pubblico impiego con il quale, oltre alle tante novità che novità non sono perché acquisite da tempo per legge, sarà sancita la fine del posto fisso e degli scatti economici automatici nel pubblico impiego. Speriamo che con “scatti economici automatici” non ci si voglia riferire al blocco della scala mobile; se si, mi spiace, ma è stato già fatto.
Al di là delle battute presumo che, mentre si vuol avviare la stagione contrattuale, si avvisano i naviganti che dal contratto sparirà la voce di cui all’art.6 comma 3 lettera b) del vecchio contratto, ovvero la prevista retribuzione di anzianità, ove acquisita; tra l’altro giusto, per ricordare, l’indennità di vacanza contrattuale era già stata abolita d’ufficio.
L’anzianità conta solo per mandarci il più tardi possibile in pensione.
Ovviamente, visto l’annunciato intervento sulla perdita del posto fisso, si deve presumere che ciò che viene eliminato dal contratto circa la voce stipendi e corresponsioni sarà integrato dalla tanto già nutrita parte relativa alle disposizioni disciplinari.
Ancora mentre si scrive, giunge notizia che il Ministro, nella riunione di qualche ora fa, avrebbe smentito quanto riportato dai giornali ed avrebbe ipotizzato che il Testo Unico non sarà varato prima di gennaio prossimo; il che lascia pensare che prima del referendum tutto rimanga fermo.
Ovviamente l’incontro odierno non incide sulla contrattazione nel Comparto Regioni Autonomie Locali, atteso che, per il nostro comparto, il Governo ha solo il dovere di verificare la relativa spesa. Infatti l’atto di indirizzo sarà come sempre formalizzato dal Comitato di Settore composto dagli enti territoriali, Anci in testa.
Aspettiamo di verificare su quali risorse sarà impiantato il confronto.
Certo lo stato attuale non offre occasioni di ottimismo e chiarezza.
Infatti, stando alle voci di corridoio che circolano, si cercherà di privilegiare le fasce di reddito più deboli e la contrattazione decentrata.
Circolerebbe anche la voce che le somme a disposizione siano molto ridotte.
La prima domanda che ci poniamo e poniamo è questa: siccome gli stipendi sono fermi da sette lunghi anni e la retribuzione dei dipendenti degli enti locali è notoriamente da sempre la più bassa nel mondo del pubblico impiego (nonostante il gravare di competenze passate dalla Stato ai Comuni), quale sarà la fascia di reddito da privilegiare? Quella al limite della soglia di povertà? Le altre, però, non sono tanto lontane.
Inoltre, se la contrattazione di secondo livello avrà maggiore rilievo, come sarà regolata?
Non ci è stato difficile assistere a valutazioni negative dei dipendenti e, di contro, a super premi per i dirigenti, gli stessi che a loro “insaputa” hanno consentito lo scempio delle timbrature false di alcuni dipendenti. Come fa un dirigente a valutare un subalterno se non sa neanche se si trova in ufficio? E, se lo valuta negativamente, come fa di conseguenza a ricevere a sua volta valutazione positiva e lauti premi?
Speriamo di riuscire a trovare risposte nel decreto annunciato.
Bisogna anche dire che non è difficile imbatterci in Comuni dove un dipendente, semmai di fascia B, è costretto a svolgere più mansioni anche di livello superiore, portandosi il computer da casa, e non ricevere nessun retribuzione decentrata, perché quelle che erano le risorse per la contrattazione decentrata sono servite probabilmente per finanziare la festa del Santo Patrono.
Fatevi un giro per i Comuni e fatemi sapere se la mia è provocazione o verità.
Ovviamente si aprirà un “piccolo problema Province”, dato che non esistono più come organo politico, senza giunta e presidente eletto, ma le persone ci lavorano; tra l’altro, dopo un lungo periodo di tagli, pare che nel disegno di legge sugli enti locali già approvato dalla Camera e all’esame del Senato siano stati stanziati circa 150 milioni per la gestione di strade e scuole, funzioni preminenti dell’Ente. Il tutto nel più assoluto silenzio e in controtendenza con i tagli finora effettuati. Di contro perderanno le funzioni di Polizia Provinciale, con il relativo personale che passerà negli organici delle Regioni.
Ed anche qui si apre un grosso problema. La Regione Puglia, ad esempio, nel riceverli in organico, se pur nelle loro ruolo e funzione, non riconoscerebbe loro la qualifica di PG. Relativamente a questa questione il nostro ufficio legale ha redatto un parere, consultabile cliccando qui.
Come pure bisogna tener conto che gli enti locali - pare - debbano assorbire anche il personale in esubero della Croce Rossa.
Il comitato di settore nel preparare la piattaforma da proporre alle parti sociali terrà conto di tutto questo e in che modo?
Non di secondario interesse lo sblocco del turn over: la nota 37870 del 18 luglio scorso ha allargato notevolmente le maglie alle regioni per l’assunzione nella polizia locale. A tal proposito sarà operativa la collaborazione tra noi e l’APL Marche, Accademia Polizia Locale Marche, del collega Benedetto Crescenzi (www.accademiapolizialocale.it), pronta per formare tutti coloro che vorranno partecipare ai concorsi che si bandiranno. L’Apl-Marche, di concerto con la nostra sigla, si organizzerà per il futuro per essere riferimento formativo e di aggiornamento di tutti i colleghi su tutto il territorio nazionale.
Per concludere, ci chiediamo se tutta questa evoluzione sarà tenuta in debita considerazione nella predisposizioni delle somme da porre a base della contrattazione.
Temiamo, per quanto sopra riportato, che la già corta coperta risulterebbe, a nostro modesto avviso, cortissima.
Un caro saluto a tutti voi e buon lavoro.
Il Coordinatore Diccap-Confsal
Responsabile Settore Autonomie Locali-Fenal
Domenico De Grandis